S2:E32 con ospite online il mitico Stefano Bellotti, in arte Cisco, ex leader dei MOdena City Ramblers.
🎤Pillole di Cisco
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🎸Ho cominciato a cantare quasi per caso, quando, nel 1992, sono andato in un locale di Carpi che si chiamava Kalinka (esiste ancora oggi ma è molto diverso da allora), mi unii sul palco ad una band appena nata che si faceva chiamare “Modena City Ramblers” e che suonava musica irlandese. Si accorsero subito che cantavo abbastanza bene e così ho abbandonato la fabbrica per provare a vivere di musica. E ci sono riuscito, mantenendo sempre la mia personalità.
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🎸E’ stato proprio per riacquisire una sorta di libertà, “intellettuale” e artistica, che, nel 2005, ho deciso di uscire dai MCR. Sapevo che sarei rimasto un “ramlblers” a vita, ma la cosa non mi spevantava. Ecco perchè sono particolarmente orgoglioso anche del mio percorso da solista, dove senza rinunciare a me stesso, sono stato in grado di affermare la mia musica.
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🎸Di emozioni ne ho vissute tante, sono una persona fortunata che ha potuto fare quello che gli piaceva. Ma se ripenso al primo maggio del 2009, quando ho cantato subito prima di Vasco Rossi “I cento passi” in assolo con il tamburello davanti a centinaia di migliaia di persoen che hanno cantato con me, mi viene ancora la pelle d’oca. Per non dire poi del Concerto per l’Emilia al Dall’Ara, lo stadio del Bologna, la mia squadra del cuore, con 45.000 spettatori sotto al palco…
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🎸Se dovessi indicare la canzone che meglio rappresenta la mia carriera da solista, è senza dubbio “Anime di passaggio”, capace di raccontare nei suoi versi il percorso interiore di Stefano “Cisco” Belotti.
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🎸Dell’Irlanda apprezzo l’umanità delle persone: pur esistendo anche lì le classi sociali, in tanti momenti è come se gli irlandesi fossero tutti uguali e capaci di godersi la vita tutti insieme, come, ad esempio, avviene al pub. La Patagonia è il luogo dell’anima, dove puoi comprendere la piccolezza dell’uomo davanti alla natura. In Chiapas, invece, il ricordo più forte è legato al concerto che abbiamo fatto con e per i campesinos, che si sono uniti a noi sulle note delle nostre ballate.
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🎸Di questo brutto periodo “Covid19”, che ho vissuto in prima persona – essendo mia moglie un medico anestesista che, peraltro, lavora a Cremona – ricordo il caos generato in casa dai miei 5 figli, tutti in età scolastica, e la nostalgia del palco. Mi mancano i concerti dal vivo e non vedo l’ora di poter ricominciare ad incontrare la gente.