E continuiamo a parlare dei rigori di Italia Inghilterra, del resto stanno venendo fuori così tante curiosità che ogni giorno si aggiunge una puntata, dal mancato conteggio di Donnarumma al Kiricocho di Chiellini , fino ad arrivare alla rivelazione di questi giorni che i 5 rigoristi dell’Inghilterra non li avrebbe scelti il Selezionatore Southgate, come logica suggerirebbe, ma avrebbe solamente avallato il risultato di una analisi scientifica su un modello matematico condotta ai massimi livelli da un fantomatico Dipartimento di Scienze delle Prestazioni ( detta cosi sembra un ramo della Spectre) , che gli avrebbe fornito belli e che pronti i 5 rigoristi e pure il loro rigoroso, è proprio il caso di dire, ordine sul dischetto.
Sciocchi noi che avevamo semplicemente pensato che Southgate fosse un pazzoide a far tirare gli ultimi due rigori a dei ventenni spauriti che praticamente non ne avevano mai calciati in carriera, invece era il semplice elaborato di un ennesimo algoritmo figlio di questi tempi.
È indubbio che i vari modelli statistici di analisi siano ormai imprescindibili nel calcio come nello sport in generale, ma qui pare che siamo andati decisamente oltre, entrando in un terreno inesplorato.
Ammesso che questa storia abbia veramente un fondamento, ma sembra proprio di sì, quale algoritmo o modello statistico potrebbe in qualche modo prevedere la reazione emotiva di alcuni ragazzi nel momento sportivo più importante della loro vita con milioni di persone nel mondo che ti guardano, una nazione che ti aspetta, settantamila che ti incitano e di fronte un portiere alto unmetroenovantasei che sta fermo al centro della porta ti guarda fisso con la sua apertura alare completamente dispiegata, tale da farti sembrare i 7,32 metri di larghezza poco più che l’ingresso di un ripostiglio delle scope.
Calciare i rigori a questo livello di stress, è un altro sport, uno sport che combina la tecnica con il massimo controllo emotivo e nessuno dovrebbe saperlo meglio del Selezionatore inglese, che nella semifinale degli Europei del ’96 sbaglio’ il rigore decisivo, tirato, tra l’altro in analogia ai due ultimi rigoristi, con alle spalle una sola esperienza dagli undici metri tre anni prima. Eppure si dice che l’esperienza insegna.
Chissà invece, se anche gli appunti del portiere inglese Jordan Pickford artigianalmente appiccicati alla borraccia, in una sorta di moderna cintura dei pizzini all’esame di maturita’, erano l’output di un modello statistico o il frutto dei suoi studi e intuizioni, perche’ quelli in effetti hanno tutto sommato funzionato, di solito due rigori parati su cinque garantiscono la vittoria alla tua squadra. Di solito…